Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05433
Atto n. 4-05433
Pubblicato il 21 giugno 2011
Seduta n. 570
LANNUTTI – Ai Ministri dell’istruzione, dell’università e della ricerca e dell’economia e delle finanze. -
Premesso che:
il decreto legislativo del 31 dicembre 2009, n. 213, all’art. 11 stabilisce che i presidenti e i consiglieri di amministrazione degli enti di ricerca, vigilati dal Ministero dell’istruzione, università e ricerca, devono essere nominati dal Ministro ed individuati tra una rosa di nomi presentata da apposito Comitato di selezione, composto da un massimo di cinque esperti, designati anch’essi dal Ministro;
con decreto ministeriale 2 maggio 2011, n. 4520, il Ministro ha costituito il suddetto Comitato. Lo stesso, il 20 maggio 2011, ha emanato un bando per la presentazione delle candidature ai vertici dei seguenti enti di ricerca pubblica, dando termine di soli 20 giorni per partecipare alla selezione: Consiglio nazionale delle ricerche (CNR); Agenzia spaziale italiana (ASI); Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN); Istituto nazionale di astrofisica (INAF); Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV); Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale (INOGS); Istituto nazionale di ricerca metrologica (ex Galileo Ferraris); Istituto nazionale di alta matematica; Consorzio per l’area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste; Museo storico della fisica Enrico Fermi; Istituto di studi germanici; Stazione zoologica Anton Dohrn;
tra questi il CNR, l’INFN, l’INAF e il Consorzio per l’area scientifica di Trieste hanno un impatto eccezionale sul prestigio internazionale dell’Italia. Il Consorzio di Trieste costituisce l’interfaccia italiana, nell’area scientifica di Trieste, dell’International centre for theoretical physics (ICTP), fondato da Abdus Salam, premio Nobel per la fisica 1979, con l’intento prevalente di favorire la formazione di giovani ricercatori e creare un istituto sovranazionale che potesse accogliere anche studenti provenienti dal terzo mondo. Sotto la sua direzione (dalla fondazione fino al dicembre 1993) l’istituto divenne rapidamente uno dei centri più importanti della comunità scientifica internazionale. Oggi, l’ICTP è dedicato proprio ad Abdus Salam (il nome è appunto: Abdus Salam International centre for theoretical physics) ed è un prestigioso istituto dedito alla ricerca nei diversi campi della fisica teorica;
a giudizio dell’interrogante non si comprende come possano i soli saggi nominati dal ministro Gelmini, con il decreto richiamato, essere tanto versatili e competenti da poter scegliere i più meritevoli cittadini italiani per guidare enti competenti in materie tanto diverse come le seguenti: scienze e tecnologie spaziali e astronautica (ASI); fisica nucleare (INFN); astrofisica (INAF); fisica teorica (Centro di Trieste); vulcanologia e terremoti (INGV); oceanografia e tettonica (INOGS); metrologia (ex Gaileo Ferraris, l’equivalente italiano dell’Istituto pesi e misure di Parigi); alta matematica; zoologia; germanistica, oltre alle diverse scienze e discipline studiate dal CNR;
il bando (“avviso di chiamata pubblica”) emanato dallo stesso Comitato di selezione è aperto a chiunque ritenga di voler inviare il proprio curriculum, senza chiara specificazione in ordine a titoli che debbano essere posseduti, a parte la generica attinenza, richiesta, alle materia di competenza degli enti interessati. Ciò sembra consentire un’amplissima arbitrarietà da parte dei saggi che costituiscono il comitato di selezione, senza che gli stessi possano valutare la specializzazione richiesta in tutte le materie interessate, in contrasto con il disposto dell’art. 97 della Costituzione, che ad avviso dell’interrogante presuppone il rispetto del principio di specializzazione da parte dei dirigenti pubblici;
particolarmente delicata è certamente la scelta in ordine alla Presidenza ed al consiglio di amministrazione del CNR. L’ente è gravemente scosso dagli scandali causati dagli sprechi imputati alla attuale gestione, come anche riportato dal “Corriere della sera” con «Il dossier sugli “sprechi” del CNR – La Ragioneria dello Stato: irregolarità anche sui conti Fondi mai usati. Bilanci con oltre diecimila variazioni», di Massimo Sideri;
il CNR, guidato dal 2008 dall’illustre fisico professor Luciano Maiani, ha subito in questi ultimi tre anni molti problemi per attività, anche di notevole rilievo, poste in essere dall’ente. Atti che non hanno passato positivamente il vaglio di una inchiesta amministrativo-contabile della Ragioneria generale dello Stato, condotta nel 2010 dagli ispettori Filippo D’Alterio e Patrizia Padroni; inchiesta che ha prodotto una relazione di ben 108 pagine. Il “Corriere della sera” parla infatti di “sprecopoli” e cita solo a titolo di esempio: il caso dell’immobile di Anacapri, il cui restauro è costato all’erario 2,48 milioni anche se il consiglio di amministrazione del CNR aveva deliberato che la struttura non risultava funzionale alle esigenze dell’ente; il caso dell’immobile in località Calata Porta di Massa, Napoli, il cui restauro finanziato dal Ministero dell’istruzione, università e ricerca per 12,27 milioni è rimasto a metà a causa dell’occupazione abusiva da parte di una ditta privata, l’officina F.lli Solla Srl; il caso degli appartamenti romani venduti dal CNR e ripresi in affitto dallo stesso ente con canoni che in quattro anni hanno ripagato gli acquirenti di un quarto dell’importo sborsato (32 milioni di euro circa). Come si legge nel citato articolo, “una gestione del tutto antieconomica” di un patrimonio immobiliare che “nel 2009 risultava di 646 milioni di euro”. C’è poi il caso dei “dirigenti in posizione di comando e in forze presso altre realtà il cui stipendio è pagato dal CNR” con un “onere complessivo di 3,5 milioni”. E ancora: «irregolarità delle partecipazioni societarie con la “mancata inerenza al perseguimento dei fini istituzionali del CNR delle partecipazioni in Rete Ventures e Quantica Sgr”». «Una delle molte guerre – prosegue – su cui si è concentrato Maiani tra il 2009 e il 2010 insieme alla sua fedelissima, Manuela Arata»;
ulteriori denunce provengono anche dal mondo sindacale. In un articolo di Alex Malaspina apparso su “Il Foglietto”, organo dell’USI-RdB, il 28 aprile 2009 si sottolinea che: nonostante i numerosi giuristi di cui dispone l’ente (il quale infatti annovera nella sua organizzazione l’Istituto di ricerca sui sistemi giudiziari IRSIG, l’Istituto di ricerche sulle attività terziarie IRAT, l’Istituto di studi giuridici internazionali, e i filosofi del diritto e della scienza in servizio all’Istituto per la storia del pensiero filosofico e scientifico moderno ISPF), l’amministrazione del CNR per colmare le carenze in campo giuridico ha affidato una consulenza a Ugo Braico, dirigente dell’INFN in pensione, con un compenso annuo lordo di 75 mila euro. Poco se si confronta con l’esborso per la consulenza triennale attribuita, per complessivi 240.000 euro, alla dottoressa in biologia Cinzia Caporale che non risulta avere titoli accademici, se non il servizio di docente a contratto presso l’Università di Siena. «Consorte di Angelo Petroni, consigliere di amministrazione RAI, fiduciario del Ministro dell’Economia», la dottoressa Caporale, per quanto riporta Alex Malaspina, fu «definita qualche anno fa da La Stampa “amica degli Ogm”, sulla vicenda di Eluana Englaro avrebbe dichiarato al Corriere della Sera “È stata mandata a morte sulla base di una presunta volontà, in mancanza di dichiarazioni esplicite autentiche. È inaccettabile”». La dottoressa Caporale sembra dar dell’incompetente ai giudici di primo e secondo grado che hanno deciso il caso. In proposito viene in evidenza la differenza tra il sistema giuridico italiano di civil law e quello della common law: la magistratura degli Stati Uniti per simili affermazioni probabilmente procederebbe per “oltraggio alla Corte”;
a questo punto è lecito temere che la dottoressa Caporale, per la posizione attualmente ricoperta, ancorché a termine, e per le carenze del meccanismo di selezione messo in piedi dal Ministero, possa essere chiamata a far parte del consiglio d’amministrazione del CNR, in contrasto con il principio costituzionale di buon andamento e di equità della pubblica amministrazione, di cui all’art. 97, primo comma, della Costituzione. Il principio di equità sarebbe vulnerato per il fatto che la dottoressa ha maturato soltanto un’anzianità di servizio di uno o due anni, a fronte di quella dei molti ricercatori del CNR che hanno anzianità di servizio e di ricerca, documentata da pubblicazioni scientifiche internazionali, ultradecennale;
secondo anticipazioni di autorevoli fonti, la dottoressa Caporale, per la vicinanza privata ad eminenti autorità politiche, segnalata da “Il Foglietto”, garantendo la conferma del presidente Maiani, da contrattista con un anno di anzianità presso il CNR, sarebbe addirittura in corsa per la posizione di direttore generale del CNR;
tali anticipazioni non appaiono improbabili, dopo il caso della nomina da parte del ministro Gelmini di Roberto De Mattei alla vicepresidenza del CNR, il cui titolo accademico consiste nel fatto che insegna nella privata Università europea di Roma. Egli ha organizzato al CNR un convegno nel 2009, i cui atti sono stati stampati da Cantagalli ad onere del CNR (9.840 euro, come comunicato ufficialmente), per sostenere il creazionismo contro l’evoluzionismo (della vicenda ha riferito, tra gli altri, Telmo Piovani su “Micromega” n. 6/2009);
come ricordato in un articolo pubblicato su “il Fatto Quotidiano” del 25 marzo 2011, il 16 marzo 2011, nella sua rubrica “Radici cristiane” su Radio Maria, il dottor De Mattei si è distinto per aver sostenuto che lo Tsunami che ha colpito il Giappone potrebbe essere un castigo divino, richiamando la tesi di monsignor Mazzella, arcivescovo di Rossano Calabro, all’indomani del terremoto di Messina nel 1908: “Le grandi catastrofi sono una voce terribile ma paterna della bontà di Dio” e “sono talora esigenza della sua giustizia della quale sono giusti castighi”,
si chiede di sapere:
se quanto esposto corrisponda al vero;
quali urgenti iniziative il Governo intenda intraprendere al fine di garantire la massima doverosa trasparenza ed imparzialità nelle procedure di selezione degli amministratori degli enti di ricerca sottoposti alla vigilanza del Ministero dell’istruzione, università e ricerca;
se non intenda integrare opportunamente il Comitato di selezione costituito con decreto ministeriale 2 maggio 2011, n. 4520, in modo che siano presenti tutte le specializzazioni richieste dalla fattispecie;
se non intenda vincolare la discrezionalità di tale Comitato con criteri di valutazione, quali quelli che vengono adottati per i corpi dello Stato di interesse nazionale, di cui all’art. 3, comma 1, del decreto legislativo n. 165 del 2001.