Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07763
Atto n. 4-07763
Pubblicato il 21 giugno 2012, nella seduta n. 749
LANNUTTI – Ai Ministri dell’istruzione, dell’università e della ricerca, dell’economia e delle finanze e dello sviluppo economico. -
Premesso che:
vi è molta attenzione sulle imminenti nomine alle società partecipate dall’Agenzia spaziale italiana (Asi), Altec e Cira;
l’attesa è tanto maggiore sul Cira che in questi ultimi anni ha avuto una gestione fortemente discutibile, come più volte è stato posto in evidenza anche da altri atti di sindacato ispettivo presentati dall’interrogante (4-05490, 4-07423, 4-05231);
come si apprende dalla lettura di un articolo pubblicato su “Corriereconomia” del 21 giugno 2012, il ministro Profumo ha inviato a suo tempo una lettera al Presidente dell’Asi Saggese in cui si richiamava l’opportunità di procedere alla nomina degli organi delle società partecipate Cira ed Altec mediante una selezione ed al tempo stesso era stata posta in evidenza l’opportunità che non vi facessero parte il presidente ed i consiglieri d’amministrazione dell’Asi. Ma Profumo chiedeva pure che la scelta del presidente del Cira avvenisse «attraverso appositi bandi pubblici», considerando che «questa procedura consente di garantire la piena applicazione del principio di trasparenza e di poter effettuare le designazioni selezionando nell’ambito di un’ampia rosa di candidature, valutate in base all’elevata e qualificata professionalità»;
scrive ancora Sergio Rizzo: «Il perché è presto detto. Presidente del Cira è lo stesso Saggese, che si sta apprestando a confermare se stesso per un altro mandato. Magari non c’entrano nulla le polemiche piovute nei mesi scorsi sull’attuale gestione dell’Asi, oggetto nel 2011 di una ustionante relazione della Ragioneria generale dello Stato. Comunque al ministro la nomina di Saggese alla presidenza del Cira decisamente non va giù. Purtroppo però su quella nomina non può mettere formalmente bocca, perché le nomine delle società controllate dall’Asi sono di competenza dell’Agenzia. Si limita quindi a un suggerimento. Autorevolissimo, visto che l’Agenzia dipende dal suo ministero»;
continua l’articolo: «Il messaggio è chiaro: basta con furbizie e conflitti d’interessi. La risposta che gli arriva è altrettanto chiara (…) Anziché un bando pubblico si fa una commissione presieduta dal presidente del consiglio tecnico scientifico dell’Asi, Mariano Bizzarri e coadiuvata da Sveva Iacovoni, moglie di Pierluigi Di Palma, vicesegretario generale del ministero della Difesa nonché consulente legale della medesima Agenzia. Il comitato sforna una terna di candidati per la guida del Cira, da sottoporre (…) al consiglio di amministrazione dell’Asi di cui è presidente Saggese. Chi sono i tre? Giovanni Bertolone, già attualmente consigliere di amministrazione del Cira, proveniente dalla Finmeccanica. Luigi De Magistris, ex direttore dell’Asi e anch’egli fino al 31 maggio scorso consulente della stessa Agenzia con la seguente missione: “Sorveglianza, elaborazione di pareri, valutazioni programmatiche concernenti nuove linee di attività, con particolare riferimento a progetti a carattere applicativo e industriale”. E anche lui: Saggese. Che rientra così in partita» senza il rispetto «dei suggerimenti del ministro Profumo, della trasparenza e dei bandi pubblici. Il Corriereconomia ha proposto nelle scorse settimane di selezionare i vertici delle authority con bandi europei, evitando in tal modo le solite pestilenziali ingerenze partitiche. Questa, a maggior ragione, dovrebbe essere regola generale anche per la scelta dei manager di molte imprese pubbliche ora lottizzate. La vicenda Cira può essere un importante spartiacque: ecco perché Profumo non deve mollare»;
in risposta all’articolo del “Corriere” il presidente Saggese in una nota diffusa sul sito dell’Asi l’11 giugno, risponde scrivendo al giornalista: «Ho avuto modo di leggere il suo articolo su Corriere Economia del 4 Giugno e, nutrendo una estrema diffidenza nella possibilità di un ravvedimento della stampa, anche in casi di evidente scorrettezza nella proposizione delle informazioni, ho deciso di affidare le mie riflessioni ad una lettera aperta pubblicata sul sito dell’Agenzia Spaziale Italiana. Mi rendo perfettamente conto che lei è una icona della lotta alla “casta” ed una firma di prestigio del Corriere della Sera, ma intavolare un contraddittorio è doveroso per quanti hanno voluto inviarmi attestazioni di stima e solidarietà. Il suo articolo, poi, non è certo fonte di sue informazioni dirette, visto che non ho mai avuto il piacere di incontrarla, nonostante le avessi manifestato la mia disponibilità, e al Ministero di riferimento (MIUR) lei non ha mai chiesto di essere ricevuto. Ritengo pertanto che le sue informazioni derivino da quelli che sono comunemente chiamati “dossier”, che le vengono proposti da persone che immeritatamente godono della sua fiducia. Poiché, in questo caso, la persona è, da me e da coloro che frequentano l’ASI, facilmente identificabile, mi permetta, senza offesa, di continuare il colloquio con lei, ben sapendo che in realtà mi sto rivolgendo a lui. All’interno dell’articolo sono utilizzate espressioni con una pervicacia che tende a far diventare vere cose assolutamente false, mediante la mera ripetizione delle stesse. In particolare non mi stancherò di ripetere che nella mia carriera non sono mai stato assistente di alcuno e che, nel caso di Finmeccanica, dove sono stato per tre anni, il mio ruolo era quello di “Senior Vice President per il Coordinamento delle attività spaziali”, oltre che Presidente del Consiglio di Amministrazione di AVIO. Non esiste alcun braccio di ferro con il Ministro Francesco Profumo, ma anzi una cordialità spesso espressa in pubblico e una condivisione degli obiettivi dell’ASI, emersa in ambito di colloqui internazionali svolti al massimo livello. Il Ministro ha inteso estendere a tutti gli Enti Pubblici di Ricerca una sua indicazione sulla trasparenza dell’assegnazione degli incarichi. Le lettere sono state inviate personalmente ai Presidenti con differenti risultati: alcuni le hanno ignorate, altri le hanno conservate privatamente, mentre io ho inteso distribuirla ai Consiglieri e mi sono adoperato per osservarne lo spirito (…). Il CIRA è una Società Consortile per Azioni in cui un mio predecessore, in coordinamento con il CNR, ottenne che l’ASI avesse la maggioranza azionaria al fine di assicurare all’ASI stessa un laboratorio di sviluppo che l’ASI, ente pubblico di ricerca, non possedeva. Questa scelta è stata necessaria per poter mantenere in mani pubbliche le conoscenze strategiche sviluppate in molti campi senza cedere diritti di proprietà intellettuale all’estero. Mi rendo conto che sono concetti tecnici, ma sono sempre disponibile a spiegarli in dettaglio. Da quella data, circa quindici anni fa, il Presidente dell’ASI è stato anche il Presidente del CIRA ed il ruolo del presidente è quello della rappresentanza verso l’esterno e della determinazione delle strategie, mentre la gestione dei due enti è affidata ai rispettivi Direttori Generali. Non esiste quindi alcun conflitto di interessi anzi esiste una sinergia perché il CIRA non riceve risorse per le sue ricerche dall’ASI, ma da una legge speciale che risale a più di un ventennio, la legge PRORA, oltre che dalle attività sul mercato libero. L’unificazione delle presidenza ha consentito di poter presentare il CIRA in ambiente internazionale, e di recente tre dei maggiori enti della NASA (NASA Ames, NASA Dryden e JPL), nella persona dei loro Direttori hanno ricevuto i vertici del CIRA che ora vanta un contratto di mezzo milione di dollari per l’utilizzo dei suoi impianti da parte di NASA Ames mentre ulteriori accordi sono in preparazione; questa cortese attenzione della NASA non sarebbe certo stata possibile per il CIRA, o un qualunque laboratorio italiano, con una differente presidenza. Per quanto riguarda i risultati della mia gestione, potrà trovare nel sito una presentazione che illustra come siano stati ottenuti, dal CIRA, premi prestigiosi per la ricerca all’interno di un quadro economico enormemente migliorato: il fatturato è quasi raddoppiato, gli utili sono stabili a 10 Milioni di euro per anno e sono stati inseriti 40 nuovi laureati, su un organico di circa trecento addetti. Ma torniamo alla selezione per il Presidente; la mia partecipazione è stata coordinata con il Ministro che non solo non ha inteso escludermi, ma oggi non ha identificato alcun candidato in grado di sostituirmi e il Consiglio di Amministrazione dell’ASI ripeterà la ricerca di candidati nel prossimo futuro, non intendendo io avvalermi di un confronto limitato: farò anzi tesoro del suo suggerimento ed emetterò un bando il più ampio possibile. Lei poi dimentica di citare che oltre al professor Bizzarri, professore della Sapienza di Roma e presidente del Consiglio Tecnico Scientifico dell’ASI, vi erano come membri della commissione di valutazione, l’ex rettore del Politecnico di Milano ed un Generale dell’Aeronautica, tutte persone con esperienza più che decennale nel settore spaziale; se la cosa le sembrasse limitata, vedrà nel il prossimo concorso un allargamento della commissione. La dott.ssa Jacovoni è stata, con piena soddisfazione della commissione, la segretaria, senza ruolo di partecipante nelle scelte, ma purtroppo il suo sodale ha con detta dottoressa un cattivo rapporto. Identificare poi una seria professionista per il tramite del rapporto matrimoniale, mi sembra una caduta di stile non degna di lei. Anche i risultati dei lavori della commissione sono stati da lei riportati in maniera scorretta, semplicemente perché i lavori, come programmato, si sono conclusi dopo la stesura del “dossier”. Spero avrà poi modo di spiegarmi, se lo vorrà, perché dovrei autoescludermi dalla competizione, visto che le due presidenze sono per legge compatibili (…) e visto che credo che il lavoro da me svolto non abbia precedenti nel settore. Mi lasci credere che la sua onestà intellettuale, in cui credo fermamente, sia tale da poter prendere in seria considerazione un confronto diretto senza pregiudizi ideologici e senza “dossier” precostituiti»;
considerato che:
i dati pubblicati sul sito dell’Asi a proposito del Cira riportano che la società nel 2010 avrebbe registrato un utile di bilancio pari a 11.244.807 euro;
al tempo stesso, nella lettera di precisazione del Presidente dell’Asi, nonché Presidente del Cira, al giornalista del “Corriere della Sera” si allega un quadro confortante sull’andamento gestionale del Cira (2009-2012);
tutto ciò parrebbe in contrasto con le posizioni dei ricercatori del Cira, lettere sindacali, atti di sindacato ispettivo parlamentare, articoli di stampa e di vari blog che hanno messo in evidenza la difficile situazione del Cira, per cui tra l’altro è andata a monte la recente selezione per il rinnovo degli organi direttivi;
comunque, a giudizio dell’interrogante, le affermazioni contenute nel commento palesano lo stridente contrasto tra quanto precisato nella lettera del Ministro inoltrata all’Asi il 12 aprile 2012 sui criteri di governance e le considerazioni esposte dal Presidente dell’Asi nella lettera al “Corriere della Sera”;
l’Asi, pur essendo dotata di autonomia, è sempre un ente vigilato dal Ministero dell’istruzione, università e ricerca e come tale non dovrebbe sottrarsi ad indicazioni cogenti del Ministro sulla governance dell’ente;
considerato inoltre che:
mentre non si sono ancora sopite le polemiche sul precedente bando dell’Asi per il rinnovo delle cariche di alcune società partecipate è già stato pubblicato un nuovo bando con il termine della presentazione delle domante al 31 luglio 2012;
vi sono alcune variazioni “tecniche” rispetto al precedente bando annullato parzialmente almeno per la parte riguardante gli incarichi al Cira;
infatti la nuova selezione non solo riguarda le nomine al centro aerospaziale di Capua (Caserta) ma anche una poltrona di consigliere d’amministrazione della società e-Geos lasciata vacante in quanto il suo componente è stato nominato Presidente di Altec;
sarebbe stato emesso un bando il più ampio possibile, proprio in ossequio alla deliberazione del Consiglio d’amministrazione dell’Asi che ha ritenuto che le candidature selezionate all’esito del bando n. 9/2012 non abbiano offerto un’alternativa adeguata all’attuale gestione del Cira. A giudizio dell’interrogante sarà interessante conoscere durante il mese di agosto la composizione della Commissione di valutazione,
si chiede di sapere:
se nel rapporto tra ente vigilante e ente vigilato sia legittimo disattendere i suggerimenti del primo e se questo atteggiamento abbia trovato una motivazione;
quali iniziative il Governo voglia adottare al fine di assicurare in ogni caso, anche con interventi normativi, che si dia seguito alle linee di indirizzo dettate dal Ministero competente affinché le designazioni avvengano tra soggetti diversi da quelli che fanno già parte del Consiglio di amministrazione, in qualità di Presidente o Consigliere, dell’Agenzia stessa, procedendo alle designazioni attraverso appositi avvisi pubblici;
se non intenda assumere, nelle opportune sedi di competenza, iniziative al fine di verificare, alla luce di quanto dichiarato dal presidente Saggese e contestato da più tempo dai ricercatori del Cira, lettere sindacali, atti di sindacato ispettivo parlamentare, articoli di stampa e di vari blog che hanno messo in evidenza la difficile situazione del Cira, la reale situazione gestionale e contabile dello stesso;
se in agosto la Commissione di valutazione, visto l’annullamento sia pure parziale del bando precedente, sarà ampliata ed in tal caso prevederà anche per quanto riguarda il Cira componenti designati dal Centro nazionale delle ricerche e dalla Regione Campania come stabilito nello statuto del Cira;
se non ritenga che sia necessario, anche nel rispetto della lettera del Ministro vigilante sui criteri di governance delle società partecipate, che sia indetta una selezione anche per la Presidenza della società e-Geos proprio al fine di considerare tutte le società al medesimo livello.